F1 | "Così i duelli non sono naturali": perché le nuove regole dividono piloti e team
- Ferdinando Areni
- 12 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Le nuove regole FIA sui duelli in pista hanno generato un po' di malcontento e qualche critica da parte dei piloti e dei team, non solo perché ora credono che le battaglie siano troppo regolamentate, ma anche perché per le squadre alle volte diventa difficile giudicare in tempi brevi un episodio che si gioca su pochi centimetri.

Dopo gli episodi della scorsa stagione, che avevano generato diverse polemiche tra team e piloti, la FIA aveva deciso di modificare le regole d’ingaggio nei duelli, in particolare per quanto riguarda i parametri necessari per effettuare un attacco o difendersi.
Polemiche che, però, si sono riaccese già qualche settimana fa a Miami, sia per l’episodio alla partenza nella Sprint tra Andrea Kimi Antonelli e Oscar Piastri, con l’italiano della Mercedes accompagnato oltre la linea bianca dall’australiano, pur rientrando nei limiti previsti dal regolamento attuale, sia per i vari duelli nella gara di domenica, come quelli tra i piloti McLaren e Max Verstappen.
Duelli duri, ma che secondo diversi piloti ora risultano fin troppo regolamentati, tanto da generare in alcuni casi una certa confusione sui criteri utilizzati. Al termine del GP di Miami, proprio il pilota olandese non aveva nascosto una certa insoddisfazione.
“Penso che sia chiaro cosa sia permesso e cosa non lo sia. Quindi ora tutti si stanno adattando. Per me sarebbe meglio lasciare che tutto fosse più naturale, ma mi attengo semplicemente alle regole,” aveva raccontato il quattro volte iridato dopo la corsa, parlando dei suoi duelli con Piastri, volti a conservare la leadership della gara, unico modo per provare a impensierire delle McLaren imprendibili.
La revisione delle linee guida, volta a “sistemare” alcune zone grigie emerse l’anno scorso come, ad esempio, la possibilità di allungare o meno la traiettoria a seconda della posizione relativa all’altro pilota, purché entro i limiti della pista, era stata in parte proposta proprio dai piloti, che avevano partecipato a diverse riunioni con la Federazione per contribuire alla riformulazione.
Le regole si giocano su pochi centrimetri
Con le nuove linee guida, chi attacca gode ora di maggiori libertà, ma non tutti i piloti hanno apprezzato il cambiamento. È il caso di Charles Leclerc a Imola: in quell’occasione, gli steward lo avrebbero probabilmente penalizzato per aver portato Alex Albon fuori pista, se non fosse stato per la decisione della Ferrari di restituire la posizione, consapevole del rischio di una sanzione.
Dopo la corsa, anche il monegasco aveva espresso qualche perplessità sulle nuove normative, sottolineando come ora i duelli risultino fin troppo regolati giocandosi su pochi centrimetri: “È vero, tutti noi conosciamo le regole e cerchiamo sempre di giocarci un po’. Ed è quello che stavo cercando di fare. A volte, con queste regole, basta un centimetro per fare la differenza tra essere dentro o fuori dal regolamento. E giudicare tutto questo a 250 km/h è complicato,” aveva commentato Leclerc.
“Pensavo di essere appena dentro. Ma ovviamente, visto da fuori, non sembra molto bello perché c'è una macchina nella ghiaia,” aveva aggiunto, sottolineando quanto sia difficile trovare un punto d’incontro, dato che diversi piloti hanno espresso opinioni contrastanti sui cambiamenti.
Come suggerito da Leclerc, sarà difficile trovare una regola che possa soddisfare tutti, poiché ogni pilota ha una propria visione degli episodi di gara. Inoltre, non esisterà mai un regolamento in grado di descrivere ogni singolo caso: “Non penso che avremo mai una situazione in cui tutti sono felici. Questo è il mio parere sincero. Ci sarà sempre qualcuno scontento".
“È davvero difficile accontentare tutti e non credo che troveremo mai quel punto perfetto, quindi dobbiamo accettarlo. Quando vieni penalizzato per qualcosa, devi semplicemente accettarlo. Non esisterà mai un regolamento che descriva ogni singola situazione. E anche se esistesse, sarebbe impossibile per noi ricordarne ogni dettaglio per tutte le circostanze".
In Spagna sono emersi altri due problemi
Il dibattito si è riacceso anche in Spagna, su due fronti. Il primo riguarda il contatto tra Verstappen e George Russell, non quello che ha portato alla penalizzazione dell’olandese, ma quello iniziale in curva 1 subito dopo la ripartenza. Il pilota Mercedes aveva tentato di approfittare della situazione con un attacco alla prima staccata.
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